Il mondo che mi gira intorno

Mi sono sempre chiesta come fanno quelli che vivono a ridosso dei binari dove passano i treni a farsi spiare, ogni giorno, da centinaia di sconosciuti. Le loro stanze, i quadri, i mobili e loro stessi sempre esposti a sguardi indiscreti, a volte distratti, ma pur sempre curiosi, in quella frazione di secondo, della vita
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Il lago

Non avevo mai compreso l’origine della sottile angoscia che si insinuava nei meandri oscuri della mente, quando capitavo sulla riva di un lago. Era sufficiente che lo sguardo seguisse il contorno imperfetto delle rive, si posasse sulla quiete azzurra di quello specchio di cielo ed ecco che il desiderio di scappar via lievitava come pane
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L’amore è un sistema binario

Eravamo alla stazione Termini: tu già nel vagone del tuo treno per Torino, in partenza alle prime luci dell’alba, ed io tre gradini più in giù, sulla banchina. Entrambi reduci da una notte in bianco, ma per ragioni opposte. Tu eri ancora elettrizzata per aver accolto la passione di un corpo il cui nome sarebbe
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L’occasione

Questa è la storia di un’attesa. Quanto lunga, non so dire, ma sicuramente è la storia di un’attesa stravagante. Quando ero una ragazza immatura e testarda, spesso lei non c’era. Avevo i capelli sempre in disordine e mi curavo poco, ma l’aspettavo. La immaginavo giungere lì davanti, per me. Non telefonava e non scriveva, ma
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Supreme

Come quelle coppie di giapponesi vestiti uguali con le scarpe da ginnastica gialle, i bermuda di jeans e la maglietta bianca con su scritto SUPREME. Mentre guardano insieme uno di quei video demenziali che vanno di moda nel loro Paese e ridono in quella lingua strana in cui una volta ho preso 29. Lo sai
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Colla

Cosa ti frena? Dice “Niente!”. E mi porta via. Strappa tutto. È come colla. Spalmare i sogni contro l’universo è una pratica difficile ma adesso riesco e ne vale la pena, ho la sua forza, urla e fischia forte, alza la pressione e imprime contro le pareti del cervello il movimento e la direzione esatta
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Ritorno

Il treno lascia la guerra. Si allontana dalle montagne e dai morti, dalle ferite, dalle trincee, dalla paura e dalla fame. Ad ogni sbuffo di fumo, ad ogni chilometro percorso, aumenta la certezza di andare nella direzione giusta: case, colline e nuvole vanno tutte in senso contrario, vanno là dove ancora si spara e si
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Monologo di un viandante

Kahir Ad-Din camminava sulla strada del porto. Un ragazzo si fece largo, all’improvviso, tra le gambe dei soldati e gli gridò: -Signore, una moneta d’argento perché tu mi prenda sulla tua nave.- I giannizzeri, pronti ad impugnare le armi, gli ammiragli, colti alla sprovvista, risero. Risero così forte che per un istante lo spazio intero
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