#acrostico

Geometrie Umane Chiudersi Ecredersi Ruota. Che si muove, Che smuove. Hanno forse Inizio così le Ossessioni?     Vite in svendita Corse Esasperate nella Ricerca di Chimere che ci Hanno Inchiodati all’ Oblio dell’essenziale.     Distanzia-mente Cercando Evidenze mi Ritrovavo sempre C ircondata dal Nulla. Ho quindi I niziato a collezionare Opinabili dubbi sul
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Forse.

<<Ha già scelto signorina?>> Si adagiava, in un lago di fango. Attendeva i suoi sudori asciugarsi ai respiri del vento e  i suoi capelli disperdersi, ciocca per ciocca, nei riflessi opachi delle prime nebbie.  Le folte chiome si diradavano al passare dei giorni e l’autunno mostrava le sue precoci calvizie. Aveva gli occhi sporchi. I
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Stasera è tornata

Stasera è tornata. Dallo stomaco è salita al cuore, lieve tra costa e polmone, ad incontrare il punto in cui la frattura si compone, in cui costeggio sulla soglia il tempo nuovo – altro da ieri e da domani, quando tu amara non c’eri.   Stasera è tornata. Dallo stomaco è salita al cuore, lieve
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Il mondo che mi gira intorno

Mi sono sempre chiesta come fanno quelli che vivono a ridosso dei binari dove passano i treni a farsi spiare, ogni giorno, da centinaia di sconosciuti. Le loro stanze, i quadri, i mobili e loro stessi sempre esposti a sguardi indiscreti, a volte distratti, ma pur sempre curiosi, in quella frazione di secondo, della vita
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Il lago

Non avevo mai compreso l’origine della sottile angoscia che si insinuava nei meandri oscuri della mente, quando capitavo sulla riva di un lago. Era sufficiente che lo sguardo seguisse il contorno imperfetto delle rive, si posasse sulla quiete azzurra di quello specchio di cielo ed ecco che il desiderio di scappar via lievitava come pane
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Monologo di un viandante

Kahir Ad-Din camminava sulla strada del porto. Un ragazzo si fece largo, all’improvviso, tra le gambe dei soldati e gli gridò: -Signore, una moneta d’argento perché tu mi prenda sulla tua nave.- I giannizzeri, pronti ad impugnare le armi, gli ammiragli, colti alla sprovvista, risero. Risero così forte che per un istante lo spazio intero
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Acqua e cenere

Il nembo solleva un mulinello di polvere, turbini di suolo, a sprazzi, si scagliano contro l’auto che ondeggia, vortici d’argilla rubano la palla del bambino in corsa, gorgo di pulviscolo sposta la sigaretta tra le labbra del passante. Una donna insegue con lo sguardo un calzino che galleggia nell’aria; già più in là si compie
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