Treno

Incomincio, la mia giornata incollato al finestrino, il viaggio è lungo, posso sedermi vicino a te. Nasce, all’orizzonte una timida alba. Scorrono, foto di paesaggi. Piovono parole nuove. Nasce, un nuovo racconto.   Gianmarco Galieti Foto di Alessandro Comandini

L’occasione

Questa è la storia di un’attesa. Quanto lunga, non so dire, ma sicuramente è la storia di un’attesa stravagante. Quando ero una ragazza immatura e testarda, spesso lei non c’era. Avevo i capelli sempre in disordine e mi curavo poco, ma l’aspettavo. La immaginavo giungere lì davanti, per me. Non telefonava e non scriveva, ma
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Treno

Immensa consapevolezza del tempo che passa, di quello che resta. Un biglietto di andata in tasca vuota, invece, l’altra.   –   Nell’andare dei treni che nella rete di binari morti e scambi diversi si perdono come tra borse e bagagli gli orari si corre il rischio di veder passare ambedue i convogli (i versi
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Supreme

Come quelle coppie di giapponesi vestiti uguali con le scarpe da ginnastica gialle, i bermuda di jeans e la maglietta bianca con su scritto SUPREME. Mentre guardano insieme uno di quei video demenziali che vanno di moda nel loro Paese e ridono in quella lingua strana in cui una volta ho preso 29. Lo sai
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Colla

Cosa ti frena? Dice “Niente!”. E mi porta via. Strappa tutto. È come colla. Spalmare i sogni contro l’universo è una pratica difficile ma adesso riesco e ne vale la pena, ho la sua forza, urla e fischia forte, alza la pressione e imprime contro le pareti del cervello il movimento e la direzione esatta
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Io Treno

Vado come un treno. Vai come un treno! Corri come un treno. Simbolo pseudo fallico di potenza, velocità, ebrezza. Il desiderio sempre sincero di partire. Parti sempre. Salvi e abbandoni. Libero di sfrecciare quanto cazzo ti pare ma sempre sullo stesso binario. Su un solo binario. Se ti fermi troppo, ti stai sbagliando. Se non
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Default title

un uomo un cappotto e il freddo di contro nulla si smuove lungo la linea ferroviaria dov’è la città più bassa che in centro un uomo un cappotto ed un treno scorre notturno sulle rotaie per pochi stanchi cappotti che guardan di fuori lasciando che passi un uomo che sale un altro cappotto un sedile
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Ritorno

Il treno lascia la guerra. Si allontana dalle montagne e dai morti, dalle ferite, dalle trincee, dalla paura e dalla fame. Ad ogni sbuffo di fumo, ad ogni chilometro percorso, aumenta la certezza di andare nella direzione giusta: case, colline e nuvole vanno tutte in senso contrario, vanno là dove ancora si spara e si
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