UROBORO

Io sono tua- un filo rosso. Tu sei mio- un filo blu. Andiamo intrecciati come vene Senza più poterci divaricare.   Iniziare migliaia di storie E non trovare un finale clemente, Conoscere la fuga a menadito E raccoglierne i resti col pane.   Soffrire strizzati in un corsetto, Ammettere senza ingoiare, Respingere senza scartare, Annichilirsi
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Forse.

<<Ha già scelto signorina?>> Si adagiava, in un lago di fango. Attendeva i suoi sudori asciugarsi ai respiri del vento e  i suoi capelli disperdersi, ciocca per ciocca, nei riflessi opachi delle prime nebbie.  Le folte chiome si diradavano al passare dei giorni e l’autunno mostrava le sue precoci calvizie. Aveva gli occhi sporchi. I
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Il mondo che mi gira intorno

Mi sono sempre chiesta come fanno quelli che vivono a ridosso dei binari dove passano i treni a farsi spiare, ogni giorno, da centinaia di sconosciuti. Le loro stanze, i quadri, i mobili e loro stessi sempre esposti a sguardi indiscreti, a volte distratti, ma pur sempre curiosi, in quella frazione di secondo, della vita
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Il lago

Non avevo mai compreso l’origine della sottile angoscia che si insinuava nei meandri oscuri della mente, quando capitavo sulla riva di un lago. Era sufficiente che lo sguardo seguisse il contorno imperfetto delle rive, si posasse sulla quiete azzurra di quello specchio di cielo ed ecco che il desiderio di scappar via lievitava come pane
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