Un pugno di terra

Ogni tanto mi torna in mente questa cosa che facevo da bambina. La maestra di scienze ci aveva dato il compito a casa, un esperimento: prendi i semi, prendi una vaschetta, prendi del cotone, appoggia i semi sul cotone, bagnali. All’inizio l’involucro si spaccava e lasciava intravedere il germoglio. Il germoglio puntava il cielo, poi
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Editoriale – Non basta

Ricordo di aver visto un film chiamato Taking lives, che letteralmente indicava il gesto di prendere la vita di qualcun altro ed impossessarsene. La traduzione italiana era Identità violate: lui uccideva le persone e gli rubava la vita, i ricordi, oltre all’identità ovviamente. Lì per lì fui disorientato senza capire perché, avevo uno strano senso
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Identità come differenza

Se apriamo un qualsiasi vocabolario di una qualsiasi lingua del mondo, vedremo sempre associata la parola “identità” al concetto di singolarità. Ciò che è uguale si riconosce, rende sicuri, fa a sentire a proprio agio, come quando accettiamo l’immagine riflessa rimandata da uno specchio. L’identità è uguaglianza, certezza che tutto ciò che ci circonda resti
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Matrioske

Chiara torna a casa con il rumore dei passi e la luce dei lampioni. Ha appena salutato i suoi compagni delle elementari: una serata trascorsa a contare rughe e a raccontare vent’anni di vita in una cena. All’inizio temeva nel rivederli. Perché il tempo passa, le persone cambiano e poi chissà con chi ci si
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“Viva e vera”

Era il Marzo 1821 quando Alessandro Manzoni immaginava un’Italia unita, «una d’arme, di lingua, d’altare, / di memorie, di sangue e di cor»: quarant’anni dopo quel sogno, non solo manzoniano, si sarebbe realizzato con la nascita del Regno d’Italia nel 1861. Era fatta l’Italia, non «gli italiani» e, tra gli altri, era cruciale il problema
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Erika è viva

È nata intorno al 1944, non sa quando, dove, chi sia la sua famiglia, se ha fratelli o sorelle. Sa soltanto che, quando aveva pochi mesi, la madre l’ha scaraventata dentro la vita durante un inconsapevole viaggio verso la morte. L’olocausto. Ad una stazione ferroviaria i suoi genitori furono obbligati a salire su sporchi vagoni
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Eco

Eco era una giovane fanciulla innamorata, ragazzi. Non sapeva nulla dell’amore ma aveva incontrato l’essere più perfetto creato da madre natura e ciò che succedeva nel profondo del suo animo non poteva che essere amore, questo credeva. Era il più bello della scuola, del paese e della nazione intera. Il suo nome era Narciso. Quando
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