Un istante

Un istante Finito e morto. Logorato e incessante. Dove continuamente fugge il tempo. Interminabile susseguirsi di momenti; catastrofi e piccole felicità. È poco per creare e troppo per distruggere, ma serve per capire che siamo qui, adesso, senza i “per sempre” che non fanno per noi. È solo quest’istante che pesa su chi siamo, cosa
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Impeto d’amore

Girandole impazzite fondono colori. Aquiloni volteggiano, complici e leggeri. Violente onde salmastre sbattono su scogli riarsi. Avidi occhi cedono alla passione. Sussurri. Sospiri. Gemiti. Urla. Unghie nella carne, sangue e sudore. Vulcani in eruzione, terra che trema. Io e te persi in un istante. Il nulla. L’eterno. Emiliano Nuccetelli Foto di Pierluigi Cottarelli

#istante

L’istante in cui ti ho visto Un brivido mi ha gelato il sangue Un sorriso ha mostrato il mio disagio La mia mente il mio corpo il mio cuore erano diventati cassetti separati che andavano per loro conto a passeggiare mettendomi in imbarazzo di fronte a ciò che chiamavo l’avventura di una notte l’istante che
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Mappe

Ho una piccola macchia scura sulla gamba sinistra proprio qui all’altezza della tibia. Mi son tagliata su uno scoglio mi son tuffata da questo posto che se mi chiedono “dove sei?” potrò solo rispondere “sto qui” perche’ in fondo son sicura questo scoglio non esiste. Non fa niente – dico – prima o poi mi
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Un alpinista che non vorrà quella vetta ma solo il rischio di cadere giù

“Un alpinista che non vorrà quella vetta ma solo il rischio di cadere giù”: così si chiude l’ultimo disco dei Fast Animals and Slow Kids, ed è così che ho sempre concepito il viaggio. Avere paura di cadere giù significa automaticamente realizzare di essere vivo, di stare rischiando qualcosa, di avere qualcosa da rischiare, e
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Terra!

Non è paura, ansia, angoscia. Nemmeno senso di perdita o di sconfitta. E neppure sensazione di abbandono e di fine. È solo nostalgia. È iniziata in modo etereo, non appena la nave ha lasciato il porto e con una lentezza che lascia presagire quasi un ripensamento, ha piegato verso destra e il mare aperto si è fatto vivo come una allucinazione. La scia, per fortuna la scia si è materializzata. Germinata
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Tramontana

S’è giratu u maru. Cambia fianco nel suo letto sassoso, appesantendo il ruggito della sua perenne insonnia. Parla, quasi balbetta, mentre tuonano le sue onde. Le sbatte con forza sul davanzale sassoso delle sue rive e una nuvola di schiuma polverosa si sparge nel cielo acceso dal sole. Attacca i suoi sbadigli. Prendo così fiato
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“Viva e vera”

Era il Marzo 1821 quando Alessandro Manzoni immaginava un’Italia unita, «una d’arme, di lingua, d’altare, / di memorie, di sangue e di cor»: quarant’anni dopo quel sogno, non solo manzoniano, si sarebbe realizzato con la nascita del Regno d’Italia nel 1861. Era fatta l’Italia, non «gli italiani» e, tra gli altri, era cruciale il problema
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