Acqua e cenere

Il nembo solleva un mulinello di polvere, turbini di suolo, a sprazzi, si scagliano contro l’auto che ondeggia, vortici d’argilla rubano la palla del bambino in corsa, gorgo di pulviscolo sposta la sigaretta tra le labbra del passante. Una donna insegue con lo sguardo un calzino che galleggia nell’aria; già più in là si compie
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Il tuo concerto

Ho ritrovato per caso un cd degli Smiths comprato a Londra soltanto per sentirmi a posto con la coscienza. A Londra andrai ad abitare. E pur con cinque ore di sonno inizio a suonare anche se dovrei scrivere un report su una serata venuta su bene di quelle che ti fanno sentire appagato pagato o
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ASHES

Dei rami morti che vedete per terra non voglio buttar nulla. Ne farò legna da ardere per quando arriverà l’inverno e quel freddo che ti ghiaccia il cuore, ne rallenta i battiti e ti poggia una patina grigia davanti agli occhi cosicché il mondo e le persone ti sembreranno tutti sbiaditi. Quel tipo di freddo
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La sua fiamma

Preferisci con la musica o senza? Io mi lascio bruciare lo stesso. Penso a cosa resterà dopo di noi. La sua fiamma, del peccato o come si pensi, mi fissa fin dentro le viscere, è l’andata e ritorno nell’intera digestione della situazione. Sapone negli occhi che dilata il momento e l’intero quadro visivo. Odio il
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La fenice

Il sogno era tornato cinque volte quella notte, ma il Sognatore non aveva colto in quella ossessiva ripetizione, i caratteri dell’annuncio e della profezia. Eppure per cinque volte la fenice si era accovacciata nel suo nido, per cinque volte le fiamme l’avevano divorata e per cinque volte, proprio quando il miracolo della resurrezione stava per
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