Acqua e cenere

Il nembo solleva un mulinello

di polvere, turbini

di suolo, a sprazzi, si scagliano

contro l’auto che ondeggia,

vortici d’argilla rubano

la palla del bambino in corsa,

gorgo di pulviscolo sposta

la sigaretta tra le labbra del passante.

Una donna insegue

con lo sguardo un calzino

che galleggia nell’aria;

già più in là si compie il miracolo,

i fusti si piegano,

tra le nubi uno squarcio s’apre:

è il segno, seguilo!

Ma tu resti ancorata al suolo,

quando su questo paese

piove acqua e cenere, quando

si dileguano i giocatori di bocce

e alla festa del patrono

non rimane più nessuno.

 

Marcellino Iovine

Foto di Sarah Szczesny

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