Editoriale – Non arrenderti Charlie Brown!

Il personaggio principale delle strips americane dei Peanuts, di Charles M. Shulz, è un bambino maldestro, ingenuo che ha più fiducia negli altri che in sé stesso. Con tratti ed ambientazioni essenziali, Shulz rappresenta delle vignette realistiche, un’infanzia rappresentativa del mondo degli adulti, emozioni e problemi ai quali i bambini rispondono con soluzioni e logiche da grandi. Scorrono sotto gli occhi del lettore le sventure di Charlie Brown, protagonista di scene di quotidianità dalla forte comicità, ma anche di amarezza, costituite da silenzi, parole semplici che nascondono la complessità delle singole situazioni vissute dai personaggi, situazioni che si ripetono arricchendosi. Per Charlie Brown, nel momento in cui sembra profilarsi lontano il segno che preannuncia una vittoria, si delinea nettamente la sconfitta. Per assurdo, Charlie Brown non riesce a far volare gli aquiloni, ma sa insegnare come fare agli altri che possono ammirarli soddisfatti in aria. Il bambino dalla testa rotonda, così insicuro, ma allo stesso tempo risoluto nel tentare di rimediare ai suoi errori, rientra nella categoria dei perdenti, di coloro che accettano le sconfitte del gioco. Charlie Brown gioca a baseball, o per lo meno ci prova. È il capitano della squadra più perdente della storia. È un lanciatore inetto, ma vive le responsabilità del suo ruolo seriamente. Il baseball diviene un luogo metaforico dove i piccoli protagonisti, impegnati nei nove innings, se pur nella sconfitta, nel solo giocare si rivelano i veri vincitori.

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