Senza via di scampo

Molte delle strade di cui mi accorgo orami non sono più percorribili, se non con l’occhio di chi ha una nostalgia “delle cose che non ebbero mai un cominciamento”. Nella pura sospensione degli eventi, così, colto all’improvviso dal sogno dei momenti di riluttanza, volevo squadrarmi il mento, sentire l’inno di qualche marcia inglese, un sussurro,
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#strade

strade scorrono strade di bianco tracciate e occhiali da sole e baci abbracci carezze cazzate metti un disco il cielo si apre ascolta l’asfalto il blues il traffico autogrill di vento sbadigli e stirarsi di gatti riparti chi guida io sto davanti gesti gentili genitali stretti per portabagagli mai grandi abbastanza e bagni occupati vociare
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Strada

Siamo fatti di cattive abitudini e occasioni mancate, la luna stanotte sembra una moneta spaccata in due perfettamente al centro, siamo la metà assente, o che si nasconde. Vorrei che la strada verso casa fosse più lunga e arrivare domattina, non sprecare nemmeno un minuto di questo buio, la musica in sottofondo è perfetta, la
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G.

Non le gambe, ma le dita. Sono i miei polpastrelli quelli ad aver percorso più strada. Ancora piccini si avventuravano tra le briciole di una tovaglia a quadri e passo dopo passo cercavano di non sconfinare il sanguineo perimetro dei quadranti. Quei residui di pane erano il simbolo della domenica, enfatico collante che ci riuniva
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L’impatto acustico delle strade

C’è una strada che porta a un paese che si chiama Tristezza. Non ci va mai nessuno di proposito. La gente ride quando si trova di fronte al cartello che indica verso destra. Cercano di scorgere dietro la collina di aceri le mura sdentate che orlano la desolazione di quattro palazzine. Si voltano per guardare un vortice di
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Di certe strade sommerse

Mi è sempre piaciuto il mare, l’ho sempre trovato riservato. Le sue strade non si vedono a occhio nudo: niente code, ingorghi, ritardi, incidenti, è tutto celato, anche le sue destinazioni. Noi gli abbiamo attribuito itinerari e li abbiamo intrapresi, affidandoci prima alla superstizione delle maree e ai capricci delle bussole, poi ai radar, ai
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Fratellanza di strada

Avevo finito le scuole superiori, quelle che mi erano state concesse perchè in realtà avrei voluto seguire un’altra specializzazione ma i miei non erano disposti a pagarmi lo spostamento nella regione in cui c’erano le materie che mi interessavano. Comunque a scuola finita ho ricominciato a seguire il mio sogno, ad interessarmi di quella (all’epoca)
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