L’acidulo ricordo dei pensieri
Era un tempo di cui non ricordo il numero. La calligrafia era più salda di quanto lo fosse oggi, la noia era onnipotente e le passeggiate cariche di segni. Lo strusciare delle foglie, sotto i piedi addolciti dall’infanzia, suonava come il verso di un disturbo, come cogliere l’ortica a piene mani, percepire la forza esterna
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