Questa storia si svolge in sette secondi.
C’è un uomo, che si chiama in qualche modo, che cammina per una grossa via del centro.
Il suo respiro è regolare, il cuore batte novantasette volte al minuto, la pressione è centotrentasei su novantuno, il suo tracciato EEG mostrerebbe la tipica desincronizzazione dello stato di veglia.
Per la stessa strada passa una donna con una pelliccia di volpe argentata, respiro leggermente affaticato, centodue battiti al minuto, pressione centrotrenta su cento, onde alfa asincrone.
Le registrazioni di laboratorio farebbero supporre che siano due persone normalissime in una condizione psicofisica normalissima. E invece no.
Senza che loro lo sappiano, nel cervello di entrambi c’è qualcosa di strano.
In effetti loro stamattina si sono svegliati un po’ strani, ma non ci hanno dato molto peso perché era una stranezza piacevole.
Ma noi che possiamo guardare dove nessun altro può abbiamo notato qualcosa: un sistema funzionale nel cervello. Un insieme di neuroni che funzionano insieme per fare qualcosa. È molto instabile e rarefatto, un sistema sopito nella maggior parte degli esseri umani. Stamattina è capitato che il loro si attivasse per caso.
A causa di questo apparato funzionale l’uomo e la donna sono estremamente sensibili a stimoli di tipo subliminale e nel frattempo hanno la sensazione che il guazzabuglio di sentimenti che di solito si agita nei loro animi oggi sia più chiaro, ordinato, semplice.
Contemporaneamente un piccione sta sorvolando la stessa via ad una velocità di sedici Km/h.
L’uomo e la donna si incrociano. Si guardano negli occhi.
Le emanazioni dei loro apparati attivi, che come ogni altro sistema del corpo umano sono sia emittenti che riceventi, fanno sì che i due entrino in totale e immediata sincronia e si innamorino all’istante.
A causa di un’alimentazione sregolata quel giorno il piccione ha la diarrea. Mentre sorvola quei due sventurati viene attratto dal biancore della pelliccia di volpe argentata e sgancia una granata di merda verdastra centrandola in pieno.
La signora si volta di scatto e bestemmia la madonna, rompendo quel delicato equilibrio che manteneva attivo il suo nuovo apparato mentale.
L’uomo no. Forse il suo apparato è più stabile, forse un piccione non gli ha cagato sul cappotto, fatto sta che è ancora innamorato.
Si avvicina alla donna e fa per parlarle.
Lei, dimentica di ogni afflato emozionale, lo manda a fare in culo ed entra in una lavanderia monoprezzo.
Lui rimane di sasso, strutto d’amore.
Il piccione riprende quota e, alleggerito, vira dolcemente verso il tramonto.
Alessandro Salas
Tratto da Schizoamore. Palpiti, ossessioni e travasi di cuore
Giulio Perrone Editore
Foto di Stefano Questorio