Ovunque

Hai mai ascoltato il silenzio?

Non dico che devi abbassare il volume delle persone, né delle loro parole, ma fare attenzione al silenzio, quello che ti tiene solo, quello che ti rende monocromatico.

Come scendere in acqua, per ogni centimetro di cui sei fatto e lasciarsi silenziare.

L’acqua non parla, è parte di noi, è come te.

Hai mai chiuso gli occhi e continuato a vedere?

Non dico vedere le cose materiali ma assistere alla loro evoluzione, un nuovo concetto, è un sentire pieno e puro, è come percepire la materia senza che ci venga mostrata.

È un disintegrarsi della sostanza, per poi ritrovarsela nel cervello ad inondare lo spazio ed affogare le meningi.

È un rincorrersi di sagome nei loro acidi bordi, dove tutto tace.

Lo spettro colore dell’anima.

Un giorno quello che tu chiami caso, in questo infinito universo, quello che distrugge la sincronicità degli eventi, collasserà e lo spazio come un foglio di carta si piegherà su sé stesso.

L’universo ci schiaccerà, mettendoci di fronte a noi stessi, come polvere di stelle.

Saremo noi quella materia, sparsa per tutto lo spazio, l’infinita e perfetta copia di noi.

E saremo ovunque.

Come polvere.

Ed io sarò li.

Ovunque.

 

Massimiliano Gasbarra

Foto di Stefano Parrini

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