“Sei come quelle cazzo di tazze”
“Come scusa?”
“Belle, colorate, ti mettono allegria, ma poi scopri che per indurire la porcellana aggiungono polvere d’ossa di animali. Ogni volta che poggi le labbra su quelle tazze del cazzo, tocchi cenere di animale morto.”
“Cosa diavolo…no, lasciamo perdere. Sono anni che vado dietro alle tue stronzate…”
“Bello, colorato, e metti allegria ma come mi avvicino un po’ a te mi accorgo che sei morto dentro, come se fossi pieno di polvere d’ossa di animali che ti ha indurito fino all’anima…”
“Cristo donna..”
“No, cristo lo dico io. Che poi magari neanche l’abbiamo, l’anima, ma nel caso, la tua sarebbe dura come le tazze di porcellana, bella dura”
“Sai che c’è? Non me ne frega un cazzo di quello che vai blaterando, mi togli l’aria. Capito? Mi soffochi”
“No, no sono io che soffoco. Ogni volta che non rispondi ad un mio messaggio, ogni volta che ignori una mia chiamata o quando entro in una stanza e tu non fai neanche lo sforzo di alzare lo sguardo per salutarmi. Ogni cazzo di volta è come se qualcuno mi chiudesse le dita intorno alla gola, come se qualcuno mi portasse via un pezzetto di pelle. Ma tanto, ogni giorno ogni momento, perdo frammenti di pelle che poi diventano polvere.”
“Certe volte penso che il tuo incaponirti sulla nostra relazione sia solo un modo per punirmi. Restarmi addosso per soffocarmi!”
“Io ti amavo stronzo! La prima volta che ti ho visto indossavi una camicia azzurra e ridevi sotto al sole di primavera. Dio, eri così bello, così allegro. Ti volevo, volevo sapere cosa si provava ad essere così luminoso e allegro. Sembravi un sole, il mio sole, ma proprio come quando ti avvicini troppo al Sole, mi sono bruciata. Ho sopportato tutte le tue bugie, tutte le tue stronzate per non uscire fuori dal tuo cono di luce, ma alla fine ne sono rimasta ustionata.”
“Mi amavi non mi ami. Vedi, lo sai anche te che è tutto finito tra noi. Forse, non è neanche mai iniziata, te cercavi la luce e io volevo una scopata. Nessuno dei due ha visto l’altro veramente. Ci siamo solo illusi di qualcosa che non esisteva.”
“Cristo, dopo anni te ne esci con: io volevo solo una scopata. Duro, duro come la porcellana con dentro della cazzo di polvere d’ossa d’animale morto”.
Eugenia Belvedere
Foto di Laura Makabresku