La notte ha orecchie

Il giorno ha occhi, ma la notte ha orecchie, così dice un vecchio proverbio persiano, ci penso mentre i tacchi delle mie decolté rosso sangue battono il tempo della mia passeggiata notturna contro le basole bagnate del vecchio mercato della Vucciria, il cuore pulsante di Palermo, girandola di colori, spezie, stoffe e sigarette di giorno…la Taverna azzurra, i musicisti, gli intellettuali, le puttane e i pirati di notte…cammino con un bicchiere di whisky in una mano e la sigaretta nell’altra, perché Io i vizi, almeno a due a due, ho quaranta meravigliosi anni, quattro in meno rispetto ai famosi gatti di quella “abboffa uallera” di Cristina d’Avena….”Pensa se fossi un puffo….” Che strane e associazioni si compongono nella mente degli ubriachi, rido…il mio viso è cambiato, i miei occhi sembrano più scuri, le guance meno rosse, allungo l’orecchio e mi pare di sentirle le nostre voci di venti anni fa, ma ti ricordi come eravamo belli, Stefano? Sembrava non dovessimo crescere mai, sempre assieme e adesso sei diventato un “quando ho tempo devo chiamarlo, chissà come sta?, divisi dal calendario, dallo spazio, dai giorni che passano rincorrendo notti ,che si fanno via via più lunghe, ma ti ricordi come passavano in fretta le notti? Cantando per strada a squarciagola, senza vergogna, tutti assieme, non sei mai solo, quando sei giovane…e poi c’è lui, l’attesa di un messaggio, denti stretti quando si scopa un’altra, occhi liquidi quando non ti vede come una donna, invisibile, come gli sfigati al bancone che il barista non serve mai…gli sto accanto ,l’amica , cerco di farlo nel migliore dei modi, ma quando lui non se ne accorge, io in silenzio lo amo,  lo faccio di giorno sotto il sole, in mezzo alla gente, il popolo del giorno, che passa dritto e non vede nulla, non se ne accorge nemmeno lui…ma la notte ha orecchie, alla notte non puoi mentire, lei ascolta quel piangere  silenzioso quando dormo sola e l’unica cosa che vorrei sarebbe  il suo respiro accanto a me, sul quel cuscino vuoto da cento anni,  e la notte lo sa, ma mantiene il segreto….il mio whisky in una mano, la sigaretta nell’altra, la nostalgia come un cappello pieno di piume viola e lui piantato là, come una freccia, tra il seno e il cuore, proprio dove comincia la notte.

 

Francesca Amato

Foto di Beatrice Lezzi

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