… è che a volte, troppo spesso direi , mi ritrovo con una canzone nella testa, ma si, un vecchissimo brano di Eugenio Finardi, ” Extraterrestre portami via, voglio una terra che sia tutta mia … ” e immancabilmente proprio mentre comincio a canticchiare si insinua Caparezza … mai e dico mai una volta che si faccia gli affari suoi ” … io non provengo da nazione alcuna … io, si, io vengo dalla luna”, di solito è sera, o più spesso notte, così mi fermo, cerco un muretto basso e mi sdraio, scomodo, con le spalle che sbordano e guardo il cielo, c’è qualcosa di ipnotico nella volta celeste, ipnotico e rilassante, ed è cosi che viaggio, fermo, con gli occhi fissi al cielo …
Sono stato su mille e mille stelle, ho camminato su infinite distese di erba azzurra, ho rincorso strani essere fatti di fumo, respirato profumi così lontani dal quotidiano, ho dormito sotto cieli lilla e nuotato in acque salmone …
Eppure per quanto nessuna fantasia la possa rendere meno sterile della realtà, la Luna continua ad esercitare un fascino malinconico, come un pianeta maledetto, morto, invisibile se non alla luce riflessa , la luna era ” Il Viaggio ” per eccellenza, l’affermazione dell’uomo sulle leggi della fisica e sui dogmi, la frontiera del futuro … poi … si vede che il grigio ha stancato e ora si punta sul rosso … ma li no, non ci sono mai stato, o meglio mi ci ha portato una volta un tale Asimov, ma ricordo la compagnia e non il viaggio.
Alan Marcheselli
Foto di Alan Marcheselli