VITA DI UN FALEGNAME

Penso ad un uomo, anziano, con un volto solcato dalle rughe, gli occhi stanchi, le mani rovinate per il lavoro, ma ancora tanta voglia di vivere. Quest’uomo era un falegname, e a volte lo è ancora; richiamato dall’odore del legno, che ha sempre adorato, che proviene dalla sua piccola bottega sotto casa. Quel laboratorio ha un cortile in cui quell’uomo ha visto giocare i suoi figli, li ha visti crescere. Quel posto ha un qualcosa di magico: in quello stesso cortile hanno riso e giocato anche i suoi nipoti; e con loro ha riso e giocatio anche lui. Quell’uomo però non è solo un falegname, è un papà e un nonno meraviglioso; ha un animo sensibile e facilmente si commuove. Se guardi dentro i suoi occhi vedi tutta la sua vita fatta di sacrifici, di gioie e anche di dolori, ma si può vedere chiaramente che non cambierebbe nulla. È orgoglioso dell’uomo che è diventato, nonostante il poco che avesse è felice del modo in cui ha costruito sé stesso e la sua famiglia. È una persona piena di valori che ha trasmesso ai suoi figli e ai nipoti che sono orgogliosi di aver imparato da lui, che resterà nei loro cuori. Costruire, non è solo creare delle opere fantastiche, ma dare un perché alla sua vita e alle sue scelte.

                                                                        Rachele Gasbarra

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