Tra il bianco ed il nero, tra la fantasia e la realtà, tra il mistero e la verità coesistono visioni indissolubili del mondo. Un po’ come in una scacchiera, anche nella vita, veniamo messi davanti ad una serie di opportunità, ad un susseguirsi di mosse ed anche per questo ci troviamo a combattere contro il nostro avversario e contro i nostri errori.
Nonostante possiamo essere propulsori di un’attività pluralista, l’individualismo è inevitabile. Attraverso il gioco possiamo conoscere il mondo esterno e le forze che guidano l’esistenza di esso, ricreare l’esperienza organizzando e chiarendo le nostre percezioni, dominare i sentimenti e saper riconoscere le proprie emozioni. Non dobbiamo dimenticare che il gioco può essere considerato anche come un’innocua evacuazione di istinti, o come un complemento di attività troppo unilaterali, o come l’appagamento, tramite una finzione, di desideri in realtà inappagabili.
Anche per questo il gioco è uno strumento utile per conservare la nostra identità, le nostre peculiarità e per redimerci dagli errori che hanno caratterizzato una partita di gioco. Talvolta non è sufficiente definire le regole chiave poiché è la posta in gioco che smuove la nostra voglia di vivere. Infatti come ci ricorda Isaac Asimov, scrittore russo le cui opere sono una pietra miliare nel campo fantascienza “Nella vita, a differenza degli scacchi, il gioco continua anche dopo lo scacco matto.”
Elisa Massotti